Il team di lavoro è la cerniera tra l’obiettivo dell’organizzazione e la sua realizzazione. E’ fondamentale quindi che ci sia un allineamento perfetto tra ciò che si vuole raggiungere e il lavoro delle persone che sono in prima linea per far accadere la cosa.
Inizio con una domanda: hai avuto modo di pensare all’importanza che il tuo team di lavoro ha per la tua impresa, per la tua organizzazione?
Se è vero che senza la gestione economico-finanziaria un’azienda è in balia degli eventi, è altrettanto vero che senza le persone le aziende non esistono.
Naturalmente se sei un singolo l’azienda senza di te non esiste e pensa anche a quante persone comunque ci sono intorno a te che ti aiutano comunque a far girare il tuo business (dai partner ai clienti, dai fornitori ai tuoi familiari).
Oggi voglio concentrarmi su chi lavora con altre persone in un’organizzazione e le mie parole sono dedicate in particolare a chi ha ruoli di leadership. (quindi se state vedendo questo video e non siete in questa posizione, fatelo vedere a chi nella vostra azienda ricopre questi ruoli).
Le aziende sono fatte di persone. Le persone agiscono per andare verso o fuggire da.
La motivazione delle persone
Chiunque abbia a che fare con le persone e si prenda il tempo per riflettere su ciò che muove queste persone a lavorare non può che partire da se stesso e riflettere su se stesso e il suo approccio al lavoro. Ciò che dirò quindi è funzionale a lavorare con la squadra ma è fondamentale chiarirlo con se stessi prima di tutto.
Il tema della motivazione delle persone è studiato dagli scienziati della psicologia, della sociologia e attanaglia la coscienza di imprenditori e manager. Oggi la situazione è ancora diversa e quindi ci è utile trovare modalità ancora più smart per mantenere alta la motivazione delle persone, che stiamo lavorando o meno in questo momento.
In questo mio post voglio darti due definizioni utili e una sola regola aurea. Fondamentale.
Se anche tu pensi che questo aspetto sia così importante, condividi questo articolo con le persone cui tieni e che sai potrebbero trarne beneficio.
Inizio con fare una distinzione necessaria: la motivazione per le persone può essere “interna” e “esterna”.
Ed ecco la prima definizione: Cosa intendiamo con motivazione interna?
La motivazione interna di una persona parte dai motivi dentro di sé che la spingono all’azione. Sono motivi collegati direttamente alla volontà di raggiungere un obiettivo e di eccellere in qualsiasi campo della vita. In questo caso la volontà è quella di sfidare i propri limiti.
La motivazione interna deriva dalla necessità personale di soddisfare un determinato bisogno nella vita ed è legata ad una forza interiore e non a sollecitazioni e ricompense. Le emozioni ad essa collegate sono la curiosità, il piacere e la gratificazione in sé. La motivazione interna o intrinseca implica la presenza di buoni livelli di autostima.
Esempi di motivazione interna
- Lavorare non per soldi ma per passione
- Studiare per volontà personale di apprendere cose nuove
- Qualsiasi tipo di hobby praticato per piacere personale
- Fare attività di volontariato
- In generale, il desiderio disinteressato a dare il proprio contributo
Quando la motivazione interna è forte si è in cosiddetta “esperienza di flusso”: un’esperienza di alta concentrazione su una situazione, caratterizzata dal coinvolgimento completo di tutta la persona che, fortemente motivata, ha accesso a tutte le sue potenzialità, praticamente una concentrazione totale.
La motivazione interna si sviluppa quando è collegata a fare quello in cui si crede: sia da un punto di vista degli obiettivi, sia da un punto di vista delle modalità.
Seconda definizione: Che cos’è la motivazione esterna?
Si parla di motivazione esterna quando i motivi che ti spingono ad agire sono dati da una ricompensa data da qualcuno. In altre parole, il tuo comportamento non è dettato tanto dalla tua volontà personale di ottenere qualcosa, piuttosto dal fatto che, raggiungendo un certo obiettivo, verrai in qualche modo ricompensato. Quindi si parla di motivazione esterna o estrinseca perché le cause dell’azione sono esterne al soggetto che si ritrova ad agire.
Esempi di motivazione esterna:
- Recarsi ogni mattina al lavoro per ricevere un compenso in denaro
- Studiare per tre mesi per superare un esame
- Fare una gara per ottenere un trofeo
- Pulire la propria stanza per non ricevere un castigo da parte dei genitori
Come puoi notare, in tutti questi esempi il premio è sufficiente a dare la giusta motivazione alla persona che lo riceve, rappresentando in tutto e per il tutto il motivo che spinge all’azione. Senza premio potrebbe decidere di non fare quell’azione.
Quanto più la motivazione estrinseca è coerente con quella intrinseca tanto più avrà possibilità di successo
E’ difficile, oggi che i bisogni primari sono generalmente soddisfatti, che una persona lavori solo per una motivazione esterna. E’ molto più probabile che il premio vada a rafforzare qualcosa che è già molto importante di per sè.
Laddove la motivazione interna non è presente non si possono avere risultati eccellenti. Si avranno prestazioni di qualità, senza cuore.
Quindi gli elementi che ti possono aiutare nel proporre la motivazione estrinseca sono:
- gli aspetti motivazionali interni dei membri del gruppo;
- ispirazioni logiche, fattuali o prove indiscutibili ed oggettive;
- forti emozioni che colpiscono i membri del gruppo e capaci di smuovere qualcosa all’interno di essi in modo tale che sono “motivati” a raggiungere il risultato;
- coinvolgimento dei membri del gruppo nel prefissare l’obiettivo così che diventi un obiettivo comune e condiviso.
Ci sono obiettivi che per i membri del team sarebbero “estrinseci”, ma in ogni caso sono necessari. Chi fa parte del team deve trovare la motivazione dentro di sé per volerli raggiungere. E’ compito del leader proporre nella maniera migliore gli obiettivi al team. Come è possibile farlo?
Ecco la Regola Aurea che in una situazione particolare come quella di oggi è ancora più vera.
Premessa fondamentale: fattori diversi motivano persone diverse.
Tanti manager, direttori d’azienda, responsabili, fanno l’errore di pensare che il raggiungimento di un obiettivo che per loro stessi è motivante e stimolante lo sia anche per le persone che gestiscono. Non è così.
Ti stai chiedendo come puoi fare?
CHIEDI!
PARLA CON LORO. DIALOGA!
E’ possibile che tu non ottenga immediatamente le risposte che vuoi. Perché? Perché come in tutte le cose, per dare ai collaboratori la fiducia affinchè possano dire quello che pensano senza temere conseguenze, è fondamentale che tu abbia creato un rapporto con loro, in modo che si sentano liberi di esprimere le loro idee.
Stabilisci un dialogo aperto con i tuoi collaboratori. Oggi, in questa situazione, è più facile. Sono caduti muri di burocrazia e gerarchia, si sono modificate procedure e sono più semplici le comunicazioni “informali” (se tu e la tua azienda lo volete). Chiama i tuoi collaboratori per fare due chiacchiere. Oltre le riunioni programmate, capisci come si sentono, come stanno vivendo il momento (anche se stanno lavorando). Chiedi suggerimenti per migliorare ciò che stanno facendo in azienda. Quando avrai creato un clima di fiducia reciproca, allora riceverai risposte soddisfacenti alle domande sugli obiettivi e la motivazione. E ti assicuro che potresti stupirti.
E se mi chiedi “che domande faccio?”
Sicuramente domande aperte. Domande che rispondono al Come, cosa, quando:
Come ti fa sentire fare quest’azione?
Cosa pensi sia utile fare per andare avanti su questa tematica?
Quando sei veramente concentrato cosa ti succede?
E così via.
In questo modo capirai molto della “persona” che sta lavorando con te, molto oltre la sua posizione INPS o INAIL.
Lavorare con le persone è un’attitudine che ogni leader deve avere, che ogni imprenditore deve sentire.
Non è facile, non è difficile, semplicemente è fondamentale per la sussistenza e il successo della tua impresa.
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