Climate Change e turismo: impatti su costi e ricavi!

Climate Change e turismo: impatti su costi e ricavi!

Climate change e turismo: impatti su costi e ricavi!

Il cambiamento climatico non è solo un fenomeno ambientale “esterno”. Impatta direttamente sulla struttura dei costi e sulla funzione dei ricavi. Deve essere considerato nella pianificazione di impresa in termini di formazione, investimenti, modalità, quantità e prezzo.

Ne abbiamo già parlato qui, in un articolo con una definizione e una prima overview degli effetti del cambiamento climatico pe imprese e destinazioni. Analizziamo ora in dettaglio come il climate change impatta sui costi e sui ricavi delle imprese turistiche.

Impatti sui costi

Ecco alcuni impatti diretti dei cambiamenti climatici sulla struttura dei costi di impresa, anzitutto in ottica di costi operativi.

Manutenzione. Eventi climatici estremi come venti eccezionali, tempeste e inondazioni possono causare danni alle infrastrutture, alle dotazioni, agli strumenti, generando costi di riparazione e manutenzione. Questo è ovvio, ma nel breve/medio periodo non saranno più costi considerabili straordinari e dovranno essere inseriti nel budget annuale. 

– Energia. L’adozione di soluzioni energetiche sostenibili e l’aumento dei costi dell’energia fossile richiedono impattano sui costi di approvvigionamento. Ad esempio per climatizzare più a lungo ambienti esposti a caldi eccezionali. L’efficienza energetica e l’accesso a fonti rinnovabili saranno elementi importanti per sostenibilità economica. Sviluppare o aderire a comunità energetiche sarà una pratica importante per affrontare il tema. Esempi interessanti in corso sono a Jesolo o a Lignano Sabbiadoro.

– Acqua. Il bene/risorsa che oscilla in continuazione tra scarsità ed eccesso. L’accesso e l’uso dell’acqua dovrà partire dal miglioramento degli impianti di distribuzione (in molte parti d’Italia una tragedia con dispersioni stimate intorno al 35%, Istat) con costi anche sociali molto alti. Nelle imprese una pianificazione mirata (anche con dispositivi domotici) aiuterà conto economico e impatto sul territorio, almeno nello scenario di scarsità.  

– Prodotti tipici. Temperature estreme, siccità o eccesso di precipitazioni possono impattare sulle produzioni agroalimentari locali, tipiche e protette. Questo porta ad una scarsità e ad un aumento dei costi. Può anche snaturarsi l’offerta e per alcuni servizi il posizionamento centrato su tipicità, km zero e tradizioni.  Vale comunque sugli approvvigionamenti food and beverage in generale.

– Infrastrutture sostenibili. Nel medio periodo l’impresa può valutare di investire in impianti, edifici e strutture maggiormente resistenti ai cambiamenti climatici (scambiatori di calore, sistemi di gestione delle acque piovane, materiali da costruzione sostenibili). Questo comporta costi iniziali elevati, ma può ridurre i costi a lungo termine.

Costi indiretti e di “flessibilità”

Il cambiamento climatico porta anche a altri tipologie di costi e investimenti aggiuntivi. Ad esempio:

Conformità a normativa e Regolamentazioni Ambientali. Le imprese devono conformarsi a normative ambientali via via sempre più stringenti, che possono includere investimenti in tecnologie di riduzione delle emissioni e gestione dei rifiuti. Questo trend proseguirà, proprio per contenere l’effetto del riscaldamento globale e dei cambiamenti conseguenti.

– Assicurazioni e flessibilità. Questo un punto molto interessante. A causa del maggior rischio di eventi climatici estremi, le polizze assicurative ed i sistemi di copertura dovranno evolversi. Sia quelle a coprire i rischi suddetti per le imprese, sia quelle verso ospiti per agevolare in qualche misura il loro (sempre più complesso) percorso di acquisto. Polizze che possono diventare più costose, incidendo sui costi operativi complessivi.

Garda e siccità, effetto del cambiamento climatico

Impatti sui ricavi

Abbiamo già proposto alcune riflessioni su come la domanda muterà decisioni e comportamenti. Li trovi qui: Climate change e turismo. E se cambia la domanda la funzione dei ricavi non può che cambiare a sua volta. Ecco alcuni aspetti rilevanti, considerando che quando il clima peggiora in una destinazione:

  • essa stessa potrebbe essere più appetibile in altri periodi dell’anno
  • altre destinazioni anche lontane possono essere preferite
  • alcune attività, nello stesso luogo o in altri, possono essere più o meno avvantaggiate dal cambiamento.

Ecco allora alcuni elementi.

– Cambiamenti Stagionali e Destagionalizzazione. Il cambiamento dei modelli climatici sta allungando, accorciando o svuotando (nei picchi di calore ad esempio) le stagioni turistiche tradizionali. Anche le imprese possono sfruttare la destagionalizzazione per offrire pacchetti turistici durante periodi precedentemente considerati fuori stagione, e non limitarsi a guardare il peggioramento del tasso di occupazione nei mesi classici!  

– Diversificazione dei Servizi e nuove Offerte. Creare nuove offerte e servizi che rispondano alle sfide del cambiamento climatico, come tour educativi sull’ambiente o esperienze di turismo rigenerativo, può creare o rinforzare posizioni e catalogo di offerta e incrementare i ricavi. Ricordando che ecoturismo e turismo sostenibile NON sono la stessa cosa. 

Gli assi di lavoro sono noti [per me spazio, tempo e senso (motivazione)] ma servirà creatività e flessibilità per gestire i nuovi bisogni della domanda da un lato e creare un equilibrio costi/offerta dall’altro.

 

Alla fin fine: il clima che cambia ci sta imponendo un cambiamento dell’offerta.  

Il cambiamento climatico rappresenta una sfida significativa per le imprese turistiche, ma anche un’opportunità per innovare e crescere. Affrontare gli impatti sui costi e sfruttare le opportunità per incrementare i ricavi richiede un approccio strategico e sostenibile

Investire in infrastrutture resilienti, conformarsi alle normative ambientali e sviluppare offerte turistiche sostenibili e flessibili sono passi fondamentali per assicurare la prosperità a lungo termine nel settore turistico.

 

Conto economico e stato patrimoniale saranno fortemente impattati. Sviluppare un adeguato controllo di gestione ed elementi di flessibilità nel design dell’offerta saranno due leve forti per restare nel mercato. 

Altre riflessione sul controllo di gestione a breve!

 

Come detto: Il clima è cambiato, cambia anche tu!

Rubo ancora una volta questo claim (era il titolo di un Convegno di Unioncamere Veneto dove abbiamo portato un contributo sulla relazione tra climate change e turismo) perché questa è una sfida:

  • complessa e multifattoriale 
  • da affrontare a livello personale, di imprenditore, di destinazione. 

È necessaria una reale comprensione (non una generica conoscenza) e una strategia pro attiva per garantire la sostenibilità e la resilienza delle destinazioni e delle imprese turistiche.

Starting4 ha sviluppato un modulo attivo laboratoriale (stato dell’arte, fattori di rischio, simulazioni, azioni di risposta, stress test) per affrontare il tema climate change e turismo a livello territoriale e di impresa. 

Modulo che si aggiunge a quelli già attivi e apprezzati da tempo:

  • Posizionamento-Offerta-Vendita (POV)
  • Accoglienza evoluta (NiceToMeetYou)
  • Sostenibilità applicata!

FOTO: anche qui la foto Garda con siccità, è da: https://www.economymagazine.it/come-si-e-ridotto-il-garda-per-la-peggiore-siccita-del-secolo/ 

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